Stress: conosciamolo meglio.
Capitolo 1: Introduzione
Ti piacerebbe vivere senza stress? Mai più la sensazione di rischio, mai più un problema. Nessun tipo di attivazione corporea. Una quotidianità senza quei momenti dove il batticuore accelera, le mani sudano, la frequenza respiratoria aumenta e addirittura senza l’ansia? Superlativo!
Peccato che per la scienza non dureremmo neanche 24h in questa modalità, o meglio a livello evolutivo ci saremmo estinti già da tempo.
Lo stress è un fattore necessario nella nostra vita anzi, voglio esagerare, è vitale per noi provare stress.
Allora perché se è tanto importante, non riusciamo a considerarlo “vitale” e/o non riusciamo a sfruttarlo al 100%?
Cerchiamo di capirlo insieme.
Cos’è lo stress?
E’ una risposta adattiva ad uno stressor (evento, stimolo o fattore esterno) che rompe gli schemi interni dell’organismo (disequilibrio omeostatico). La risposta adattiva è quella che in genere ristabilisce quell’equilibrio con, ad esempio, la risposta di Fight or Flight (attacco o fuga). Ora è già chiaro che se l’uomo preistorico non avesse sviluppato questa caratteristica sicuramente nell’incontro con un predatore non avrebbe potuto sopravvivere. Tanto è vero che questa caratteristica non è solo umana ma rientra in tutte le forme di vita animali.

La questione fondamentale è però che nella società odierna la possibilità di scontrarsi con i pericoli incontrati nella preistoria sono alquanto improbabili. Per fortuna! Tuttavia la risposta adattiva è rimasta e purtroppo ci potremmo trovare, ad esempio, ad avere una reazione simile a quella che avremmo nell’incontrare un leone quando invece dobbiamo solo dare un esame e/o fare un colloquio di lavoro.
Possiamo distinguere due tipologie di stress: una chiamata eustress e l’altra distress.
La prima è la forma di stress positiva: ciò suggerisce che l’individuo sottoposto a stress risponderà in modo da mettere in campo le risorse giuste quali più motivazione e concentrazione così da interagire con l’ambiente in modo efficace, ad esempio, può essere il percepire lo stress come sfida. Mentre il distress: è la forma negativa dove l’individuo sotto stress si sentirà sotto pressione tanto da non riuscire ad interagire in modo efficace e con il protrarsi del tempo lo stress porterà risvolti negativi in termini di salute psicofisica.
Sindrome generale d’adattamento
Un modello che spiega efficacemente come lo stress può interagire negativamente con noi è quello di Selye. Secondo il modello della sindrome generale d’adattamento, una reazione di allarme come risposta iniziale allo stimolo stressante è seguita dalla fase di adattamento, in cui l’individuo mette in atto le risposte appropriate per ristabilire l’equilibrio omeostatico. Se tutto si risolve in questa fase allora la risposta dell’individuo è stata efficace.
Se dopo la fase di adattamento lo stress è prolungato nel tempo oppure si ripete frequentemente (ad esempio in casi di bullismo o di mobbing) allora inizia la fase di esaurimento dove l’individuo è più esposto a sviluppare danni psicofisici.
To cope with stress
Se consideri le tue risorse efficienti per fronteggiare gli stimoli stressanti che potrebbero arrivare dall’ambiente esterno allora sarai in grado di adattarti ai cambiamenti dell’ambiente.

Infatti, lo stress diventa problematico quando valuti il fattore stressante maggiore rispetto alla tua capacità di fronteggiarlo con le risorse a tua disposizione. Quindi una caratteristica importante dello stress è la valutazione non oggettiva che fai del fattore stressante. In altre parole, è la percezione non oggettiva del fattore stressante che rende l’esperienza stressante.
I comportamenti che metti in atto per far fronte ai cambiamenti dell’ambiente e quindi in generale ai fattori stressanti vengono definite strategie di coping (il verbo inglese to cope in italiano è tradotto: fronteggiare, far fronte).
In letteratura le strategie di coping vengono differenziate in strategie di coping centrate sul problema e strategie di coping centrate sull’emozione (Folkman e Lazarus, 1982). Nella prima quello che accade è che valuti il problema per comprenderlo, metti in atto un’elaborazione di esso e crei una strategia per fronteggiarlo. Nel coping centrato sull’emozione, invece, metti in atto una regolazione dei pensieri e delle emozioni negative rimodulando l’esperienza guardando il lato positivo, oppure cercando di non pensarci.
Esempi di strategie di coping
Alcuni esempi di strategie di coping sono il problem-solving in cui metti in atto una serie di operazioni volte a raggiungere un obiettivo o a risolvere il problema che verrà suddiviso in parti più piccole per poterle gestire singolarmente, verranno analizzate e valutate diverse alternative di risoluzione e poi infine il piano strategico verrà eseguito. Il problem-solving è una skill che può essere migliorata e imparata (parlerò di questa competenza in un altro articolo). Ancora un’altra strategia di coping è l’evitamento del problema, dove cercherai di fuggire dal problema così da evitare l’evento temuto e ti sottrarrai alle emozioni negative.

Anche la richiesta di supporto è una strategia di coping e consiste nel chiedere aiuto a persone vicine oppure richiedere supporto psicologico. La rivalutazione positiva è un’altra strategia di coping dove cercherai il lato positivo dell’evento in modo da concentrarti su di esso.
L’accettazione del problema o dell’incapacità di fronteggiarlo; trovare rifugio nella religione, negare l’esistenza della situazione stressante e/o reagire con senso dell’umorismo sono tutte strategie di coping.
Bisogna però essere chiari, anche dall’esperienza di ognuno di noi è possibile notare che non sempre le strategie che mettiamo in atto per fronteggiare un problema sono efficaci. Questo proprio perché le strategie di coping sono dei tentativi di risoluzione dello stressor e molto ha a che fare con la situazione specifica.
Conclusione
In questa prima introduzione al concetto di stress si è parlato dell’argomento in modo generale toccando il significato di stress e il modo in cui noi lo gestiamo in linea generale.
Più avanti pubblicherò articoli in cui collegherò il concetto di stress a temi come la resilienza, l’ottimismo, le conseguenze sul sistema immunitario e a quelle patologie della mente che sono esacerbate dagli eventi stressanti. Parlerò anche dello stress dal punto di vista sportivo e aziendale/lavorativo. Lo stress è un concetto ampio che in un solo articolo non verrebbe spiegato come vorrei, ecco perché prenderà la forma di una vera e propria rubrica intitolata “Stress: conosciamolo meglio”.
Sulla base di quello che hai letto, quali sono le tue strategie per fronteggiare lo stress? Puoi raccontarmelo scrivendo nel form qui sotto.

Nel frattempo, ne approfitto per ringraziarti e se ti fa piacere supportami seguendo i canali social (trovi i link qui sotto) e condividendo questo o altri articoli del blog, mi aiuterai a far conoscere questa realtà a più persone. Grazie!