E non ci fu più occasione di dare per scontato neanche la primavera

StefanoFrancavilla/ Aprile 18, 2020/ Psicologia e Crescita Personale

Era il 2020 e qualcosa ci fece crollare. Un virus molto potente ci colpì e ci fece tremare per mesi. Era come un influenza, ma si moriva. Ci trovammo da un momento all’altro a vivere una vita che non era nostra. No, non lo era affatto perché ci nascondemmo spaventatati nei nostri nidi mentre fuori la vita continuava come se nulla fosse.

Arrivò persino la primavera, che ci portò il sole e i profumi della natura che si svegliava e noi potevamo vederla e sentirla solo attraverso una finestra. Imparammo a vivere una vita che divenne nostra per forza di cose, ma ci impegnammo a prendere il meglio, passo dopo passo, da quella caduta e non smettemmo mai di sperare nel ritorno alla libertà. E’ vero, sembrava non dovesse mai finire quel periodo e capimmo quanto l’essere umano ha dentro di sè la capacità di rialzarsi, la forza di ristrutturare mattone dopo mattone la propria esistenza.

E’ nella nostra natura, l’abbiamo sempre fatto. Imparammo un nuovo modo di guardare il mondo, ritrovammo la bellezza nelle piccole cose, nella famiglia, nel tempo che prima non c’era a causa della vita frenetica e lo facemmo nostro. Ci fu chi apprese il significato della vera amicizia perché l’opportunismo materiale venne meno e ne nacquero di nuove. Si facevano aperitivi tra i balconi, le videochiamate il sabato sera con il gruppo di amici ed in un certo senso non rimanemmo mai davvero soli in casa. Sfruttammo alla perfezione ogni singolo momento per imparare qualcosa di nuovo.

E’ vero, un senso di malinconia aleggiava quando ci ritrovavamo annoiati, ma pian piano la trasformammo in speranza. E facemmo bene perché quando finì tutto quel calvario e uscimmo per ritornare alle nostre vite precedenti non tornò mai davvero tutto come prima. Capimmo che dalle brutte esperienze si può uscirne vincitori.

E non ci fu più occasione di dare per scontato neanche la primavera.

Gli effetti della quarantena

Oggi siamo messi a dura prova dal Covid-19 come possiamo vedere dai dati che giorno dopo giorno ci vengono forniti dalla protezione civile.

Ci troviamo a vivere la nostra quotidianità in modo diverso. Le restrizioni e le limitazioni causano emozioni e pensieri negativi anche se non si è a stretto contatto con il virus. Le conseguenze psicologiche causate dal virus e dalle misure di prevenzione adottate dai governi sono molte. Purtroppo, tutte le aree della nostra vita e della quotidianità sono state colpite indistintamente.

Cartello del NYT sulla quarantena
Photo by CDC on Unsplash

La letteratura scientifica ha individuato i fattori stressanti causati dalla quarantena e sono:

  • la durata effettiva della quarantena;
  • la paura del virus stesso e quindi il timore di essere contagiati e di causare danno al prossimo;
  • la perdita delle abitudini e delle routine quotidiane;
  • la mancanza o la bassa qualità delle informazioni su procedure di prevenzione, ma anche sullo stesso virus;
  • la scarsità dei beni di prima necessità;
  • il distanziamento sociale.

Gli effetti psicologici sviluppati a causa di questi fattori sono rabbia, paura, senso di impotenza, di isolamento dal resto del mondo, confusione, noia e frustrazione. In alcuni casi sono stati identificati i sintomi da disturbo post traumatico da stress legati alla durata dell’isolamento.

Pensieri
Photo by Toa Heftiba on Unsplash

L’esperienza della quarantena ci porta a vivere momenti di up e di down: questo è decisamente normale data la situazione nuova per noi. È lecito sentirsi annoiati e meno produttivi del solito, siamo passati da una vita frenetica fatta di impegni e abitudini, ma per certi aspetti spensierata.

Tuttavia la storia insegna che l’essere umano ha le risorse per adattarsi alle esperienze negative che la natura o più strettamente la vita gli impone. So che può essere difficile a volte reagire e ci conviene pensare che la situazione è ingiusta, ma purtroppo è fuori dal nostro controllo. Quello che, invece, possiamo gestire è il modo in cui decidiamo di reagire agli eventi negativi. Va bene soffrire, essere arrabbiati, ma c’è bisogno anche di rimettersi in piedi e gestire la situazione passo dopo passo. Sono sicuro che alcuni potrebbero storcere il naso guardando la situazione critica.

Ed in parte potrebbero avere ragione e per chiarezza dirò anche che non è mia intenzione sminuire, essere indelicato e irrispettoso per i malati, per chi muore e per le famiglie che hanno perso qualcuno a causa del virus e neanche voglio dare per scontato il lavoro di chi è in trincea negli ospedali, per chi deve andare a lavoro ogni mattina portando con sé il timore di essere contagiato e contagiare i propri cari, per chi non ha più un lavoro e non sà come fare. Il mio rispetto va a loro.

Se fai uno sforzo, senza fretta, con ascolto, dentro di te hai già le risorse per eliminare o ridurre gli effetti psicologici precedentemente elencati.


Invece di maledire il buio è meglio accendere la luce“, o almeno provarci.

Accendi la luce
Photo by Rohan Makhecha on Unsplash

La citazione è del filosofo cinese Laozi e spiega perfettamente quello che voglio dire. Hai tutte le risorse per reagire agli effetti negativi della quarantena e sforzarti di prendere il lato positivo da un’esperienza estremamente negativa come quella che stiamo vivendo.

La quarantena ha cambiato il nostro modo di vivere, abbiamo tanto tempo a disposizione che in qualche modo va sfruttato. Ecco perchè sento di darti un suggerimento che con me ha funzionato.

Ho smesso di focalizzarmi su quello che non potevo più fare e mi sono concentrato sul quello che posso fare. Questo non vuol dire accontentarsi, anzi, non vedo l’ora di poter andare a lavoro, stare con gli amici, andare in palestra, progettare una vacanza. E sono ancora più convinto che tornare a fare queste attività in totale sicurezza verranno apprezzate di più e vissute con consapevolezza. Come ho fatto?

Creatività.

Ho cominciato a pensare a tutto quello che non potevo fare per mancanza di tempo. E da cosa nasce cosa ho aperto un blog. Non ci sono arrivato subito, ma la curiosità mi ha guidato in quello che avrei potuto fare.

Poniti delle domande, sorprenditi ogni giorno per cose nuove, apri la mente ed impara a considerare un problema o interrogativo da più punti di vista. Apprendi cose nuove, in questo modo potrai capire cosa ti piace e cosa no, e approfondire gli argomenti che ti danno più stimoli. Diventa tutto più semplice se la prendi come una piccola sfida giornaliera. Piccoli passi, ma costanti.

All’inizio, il cambiamento può essere l’opposto della felicità. Richiede coraggio, resilienza e almeno un po’ di disagio o malessere rispetto allo stato attuale, ma può far scoccare la scintilla della curiosità rispetto a ciò che di nuovo puoi essere, sentire e fare. Estanislao Bachrach

Semplicemente comincia
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Crea nuove abitudini

A causa della quarantena siamo stati costretti a rivedere le nostre abitudini. Dato il tempo in più e tolte le abitudini che già avevi (che non comportano l’uscire di casa) ti è rimasto solo più tempo. Ed è plausibile che ti sia sentita/o annoiata/o. Sappi che l’abitudine non è altro che un’automazione. Deriva dal contesto in cui ci troviamo e dato che quello a cui siamo abituati è cambiato, anche le nostre abitudini hanno bisogno di cambiamento. Creare una nuova abitudine non è semplice, ma può bastare capire il meccanismo con cui si forma.

Lo schema semplificato è questo:

stimolo -> comportamento -> gratificazione

Esempio: faccio sport la mattina appena sveglio perchè mi fa sentire meglio ed energico tutto il giorno. Quindi suona la sveglia (stimolo) mi alzo dal letto, faccio la mia routine a corpo libero (comportamento) mi sento meglio ed energico tutto il giorno (gratificazione). Ora per cambiare o creare un’abitudine ci vuole tempo (e ne hai tanto) hai bisogno di capire quali sono i tuoi obiettivi, cosa vuoi fare. Questi sono i suggerimenti di buone abitudini che secondo me possono fare al caso tuo:

  • Fai attività fisica ponendoti obiettivi piccoli e realistici per le tue possibilità. Segui le dirette sui social che alcune palestre hanno messo a disposizione di tutta comunità. Oppure impara a saltare la corda. La gratificazione è il sentirsi più concentrati e in più migliora l’umore, il sonno, libera endorfine ecc.
  • Impara una nuova lingua o segui un corso online: vai su Coursera.org. le migliori università a livello internazionale mettono a disposizione questi corsi che ti permettono di seguire gratuitamente le lezioni e pagando un supplemento puoi richiedere la certificazione. La gratificazione in questo caso è sicuramente l’ampliamento delle conoscenze e ti sentirai più autoefficace.
  • Leggi un libro a settimana: un esempio può essere usufruire dei 38.000 ebook messi a disposizione dalla Mondadori e il progetto della Feltrinelli #LEGGIAMOACASA per questo periodo di quarantena. La gratificazione sarà l’incremento della creatività oltre che la possibilità di conoscere nuove cose.
  • Impara a cucinare e se sai già farlo impara la cucina di altre culture: ormai tra ciambelloni e focacce siamo tutti bravi, quindi perché non imparare a fare il sushi per la prossima cena tra amici post quarantena? La gratificazione qui è sicuramente l’autoefficacia aumentata tra i fornelli, ma soprattutto per lo stomaco che sicuramente ringrazierà.
  • Continua a socializzare: certo non è la stessa cosa, ma sentire voci amiche ogni giorno può rendere più leggera la quarantena sia per te che per il prossimo. Chiama la nonna!
  • Scrivi un diario: scrivere i propri pensieri e le emozioni provate durante il giorno, questo diminuirà lo stress e ti permetterà di fare ordine tra i pensieri.
  • Impara a fare la verticale facendo yoga: anche in questo caso sono tanti i video che ti aiutano ad approcciare la pratica. Lo yoga è utile per rilassarsi e imparare una nuova skill ti farà sentire più autoefficace.
  • Apri un’enciclopedia e leggi una pagina a caso, impara una cosa nuova ogni giorno. Questa pratica apre la mente e stimola a saperne di più e creando un circolo virtuoso.
  • Impara la Mindfulness: per me è diventato un vero e proprio must in questa quarantena. La Mindfulness è un metodo scientifico e te la spiego direttamente con le parole del creatore del programma M.B.S.R. (Mindulness-Based Stress Reduction) Jon Kabat-Zinn:

“Mindfulness è consapevolezza, che si coltiva esercitando l’attenzione in una modalità intensa e peculiare, ossia con intenzione, nel momento presente, e senza attitudine giudicante. E’ […] l’insieme delle vie attraverso cui ci dedichiamo: 1. a disciplinare sistematicamente la nostra attenzione e la nostra energia; 2. a influenzare, e se possibile trasformare, la qualità della nostra esperienza; 3. allo scopo di realizzare interamente la sfera della nostra umanità; 4. e delle nostre relazioni con gli altri e con il mondo.”

Donna che medita
Photo by Motoki Tonn on Unsplash

La gratificazione nella meditazione è un’aumentata consapevolezza e concentrazione. Ti permette di staccare il pilota automatico dei pensieri e ascoltarti senza giudizio rimanendo nel momento presente. Puoi cominciare documentandoti su internet, leggendo qualche libro oppure attraverso un app sullo smartphone. Io personalmente mi sono trovato piuttosto bene con Serenity sia per Android che per IOS. Ma ti consiglio, ad un certo punto di contattare un professionista (psicologo e psicoterapeuta abilitato) che sicuramente ti farà cogliere più cose positive da questa pratica.

La paura è utile!

Starai probabilmente pensando che questa è una assurdità, ma adesso mi spiego meglio. La paura è utile, il panico non lo è. Sono sicuro che inizia ad avere più senso. La paura è un sistema di difesa decisamente efficace per noi e che ha permesso all’essere umano di sopravvivere alle infinite catastrofi nella storia. La paura è funzionale perché grazie ad essa mettiamo in atto delle strategie (c.d. di coping o di adattamento) che ci permettono di rispondere al pericolo. Quando la paura diventa disfunzionale? Quando si trasforma in fobia o panico. Questo accade quando il rischio non è oggettivo o quando l’intensità dell’emozione fa scattare risposte adattive non efficaci. In questo momento storico è normale avere paura e questo ci aiuterà ad uscirne il più possibile incolumi. Ma se la paura diventa panico e l’ansia è intensa allora diventa pericolosa per te e per gli altri.

No panico
Photo by Tonik on Unsplash

Questo può accadere ad esempio se un individuo ha paura di essere stato contagiato perché venuto a contatto con qualcuno che presenta sintomi influenzali, decide così di informarsi su internet e raccoglie tutte le informazioni senza discriminare quelle affidabili e quelle che sono invece bufale. In questo caso è probabile che la paura si trasformi in panico e verrà protratto finché non verrà cambiata la strategia, che potrebbe essere invece seguire le linee guida per il presunto contagio dell’Organizzazione Mondiale della Salute e contattare il medico di base. Probabilmente la paura non si esaurirà del tutto, ma si ridurrà sensibilmente poichè riceverà informazioni veritiere e indicazioni da un professionista.


Suggerimenti finali

Non aver timore o vergogna di contattare uno psicologo o psicoterapeuta se l’ansia, la rabbia e la tristezza diventano difficili da gestire soprattutto in quarantena. Di seguito trovi il link con i numeri di supporto psicologico creato per l’emergenza e puoi anche cercare un professionista sul sito del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi inserendo la tua regione sul motore di ricerca.

Se ci sono dei bambini in casa racconta loro in modo semplice e veritiero ciò che sta accadendo, trasmetti loro affetto, sicurezza e attenzione.

Quando incontri un articolo su internet non leggere solo il titolo e se una volta letto tutto decidi di condividerlo sui social stai attenta/o che provenga da fonti affidabili. In questo periodo molte sono le notizie che arrivano sui canali di messaggistica e di solito colpiscono le chat di gruppo diventando delle vere e proprie catene, in questo caso se vuoi essere davvero sicura/o che la notizia sia affidabile copia e incolla il messaggio sul tuo sistema di ricerca in internet e capirai se la notizia è vera. In questo modo bloccherai il diffondersi di bufale. Quindi documentati sui canali di informazione affidabili come:

In conclusione, ti ringrazio per aver letto l’articolo e spero ti sia piaciuto. Se ti fa piacere, raccontami la tua strategia resiliente per superare la quarantena: puoi farlo attraverso i miei canali social oppure via email nei link qui sotto.

Dente di leone
Photo by Maarten van den Heuvel on Unsplash

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