Fear Setting
Definire la paura
Roma, 18 febbraio 2016
Sono stanco. Se qualcuno mi avesse avvisato della mole di problemi che avrei incontrato dopo aver messo su un’azienda così grande di sicuro avrei cambiato direzione. La realtà dei fatti è che c’è stato qualcuno che mi aveva messo in guardia, ma ero giovane e pieno di motivazione, volevo vedere la mia idea sfondare. E’ così è stato, ora ho più soldi di quanti ne possa spendere per il poco tempo di cui dispongo. E va avanti così ormai da tredici anni. L’azienda mi sta ammazzando, la mole di lavoro che richiede per gestirla è immane ed io sto crollando. Dovrei trovare una soluzione. Forse dovrei venderla, ma non posso ho fatto errori importanti nei primi mesi di vita dell’azienda e non sarebbe per nulla facile. Sono intrappolato dai tentacoli di questo mostro, ho paura che senza le mie 15 ore di lavoro l’azienda cada a pezzi. Sono letteralmente fottuto!
Roma, 3 aprile 2016
Un viaggio. Ho bisogno di un viaggio. Sono ormai settimane che ci penso. Ma questo pensiero mi crea forte frustrazione, rabbia e vergogna ogni possibilità che mi do di pensarci mi viene stroncata da eventi che potrebbero distruggere la mia azienda mentre io sono su una sdraio su qualche isola delle Maldive con un gin tonic in mano. Che stress!
Malè, 16 gennaio 2017
Sono ormai 6 mesi che giro il mondo e non credo tornerò alla vita precedente. La mia azienda continua a lavorare incessantemente e senza intoppi anche senza di me. Assurdo come sia arrivata l’illuminazione. Nella mia eterna ricerca della frustrazione, un lampo di genio!
Meditai su quelli che sarebbero stati gli scenari peggiori durante un mio possibile viaggio. Gli scenari passavano dal catastrofico fallimento dell’azienda, ad una semplice notifica legale che sarebbe andata persa ritrovandomi in tribunale tra avvocati e grossi clienti furibondi. Persino problemi come “a casa mia la luce andrà via e il cibo nel frigo andrà a male” diventavano rogne infernali. Man mano che visualizzavo nella mia mente questi scenari catastrofici, prendevano forma anche le possibili e anche fantasiose possibilità di gestire ogni singolo guaio.
Avevo considerato che, dato il mio carattere intraprendente avrei potuto gestire anche la più catastrofica situazione come ad esempio ritrovarmi con il conto in banca svuotato e alla ricerca di qualche lavoro per sopravvivere. Mi convinsi che anche nella situazione peggiore, sarei potuto tornare nella mia prigione aziendale e continuare da dove ero rimasto. Avevo infinite alternative. Nulla di ciò che ho immaginato sarebbe stato fatale, semplici disagi della vita. Così finalmente presi la decisione.
Sono 6 mesi che giro il mondo e nessuno dei disastri da me immaginati si è verificato. L’azienda va a gonfie vele ed io sono libero!

“Sono vecchio e ho conosciuto moltissimi problemi, ma per la maggior parte non si sono mai verificati”
Mark Twain
Hai paura, fattene una ragione!
Se hai paura non sei ne debole ne soffri di qualche patologia psicologica, stai tranquillo. E’ un emozione comune e naturale. La paura è una tra le emozioni più potenti della vita. Permette di prendere o non prendere delle decisioni, di compiere o non compiere certe azioni. In generale, ovunque ti trovi ora, le condizioni positive o negative che vivi sono state probabilmente causate, anche, dalla paura. La paura è funzionale, serve per proteggere ma in alcuni casi può anche diventare un ostacolo tra te e i tuoi obiettivi.
Sei in grado di comprendere quando una paura è bloccante e quindi disfunzionale e quando invece la paura è benzina per raggiungere gli obiettivi?
Oggi voglio presentarti un esercizio che trovo molto utile per raggiungere alcuni obiettivi per intenderci quegli obiettivi che possono generare un cambiamento nella tua vita e che spesso spaventano.
Si chiama Praemeditatio Malorum e deriva dalla corrente filosofica dello Stoicismo, ne parla Seneca nelle sue Lettere Morali a Lucilio indicando l’utilità di concentrarti su ciò che puoi controllare e accettare ciò che non è gestibile da te. In questo caso si tratta delle paure che possono bloccare il raggiungimento degli obiettivi da te prefissati. Di solito quando si parla di obiettivi la cosa sempre consigliata è quella di definire l’obiettivo in modo SMART, quindi, Specifico, Misurabile, Accessibile, Rilevante, Time-based (per saperne di più clicca qui).
In questo caso invece la cosa fondamentale da fare è definire la paura che ti blocca per metterti in azione e raggiungere il tuo stato desiderato. Ecco come funziona:
Cosa succederebbe se…
Si comincia descrivendo nel dettaglio la paura o le paure che bloccano il tuo cambiamento ovvero il raggiungimento di un certo obiettivo. Quindi ad esempio, “cosa succederebbe se lasciassi il mio lavoro, o metessi fine alla mia relazione, o andassi a studiare all’estero, o iniziassi una dieta per perdere peso”.
Ora tocca all’immaginazione. Visualizza il peggior scenario che potrebbe accadere se mettessi in atto quell’azione. Tutti i possibili eventi negativi, nel dettaglio.
Quando avrai elencato tutti i possibili eventi, dovrai trovare il modo di prevenirli. Quindi considerando gli scenari peggiori, considera ora le azioni che ti permetterebbero di evitare che questi eventi causino danni nella tua vita.

In ultimo elenca le azioni che potresti fare per risolvere eventuali danni nel caso in cui lo scenario peggiore da te considerato si verifichi davvero.
Quando hai finito, su una seconda pagina scrivi nel dettaglio quelli che sono i benefici nel mettere in atto quel cambiamento o raggiungimento di quell’obiettivo.
Infine la parte più importante, rispondi alle seguenti domande nel modo più dettagliato possibile:
Quanto ti sta costando, in termini relazionali, professionali e personali, rimanere fermo?
Visualizzati bloccato in questo modo tra 6 mesi, 1 anno, 3 anni, cosa accadrebbe?
Non sarà facile, ci saranno momenti in cui potresti voler fermare questo esercizio, prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno e cerca di essere il più preciso possibile.
Per aiutarti ho preparato per te un PDF da stampare e compilare. Di seguito troverai i passi per ricevere il PDF.
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RICORDA: Osserva la tua paura, diventerà coraggio!
P.S. Nei miei articoli ho scelto di usare il maschile sovraesteso “neutro”. Significa che per una lettura più pratica e scorrevole ho declinato la possibilità di utilizzare caratteri come la scwha, asterisco o altro.